Destra e sinistra per me pari sono. Le sole ragioni delle categorie destra e sinistra, infatti, non hanno più ragione di essere, sono fuori dal tempo.
In una società che ha perso la spinta ideologica come base delle proprie scelte ciò che conta sono le idee, le strategie, le proposte; contano le scelte che danno risposte concrete ai bisogni della gente, fattibili e immediate. La filosofia politica che ha retto concettualmente le due visioni del mondo è stata soppiantata dalla storia recente degli ultimi decenni e nuove categorie di pensiero si sono fatte strada. Le classi sociali sono ora promiscue, la lotta di classe e tutto ciò che ne consegue è superata da una compagine sociale completamente cambiata, assai più composita e diversificata, dove le categorie non sono più portatrici di interessi comuni come accadeva trenta e più anni fa.
Eppure permane, anche nella nostra città, la definizione di destra e sinistra nell'indicazione di voto e di appartenenza, laddove, invece, l’amministrazione di una città deve innanzitutto soddisfare i bisogni dei propri cittadini, elevare la qualità della vita di chi vi abita, progettare il futuro con una visione programmatica e pragmatica che si fondi su solide basi culturali, ampie esperienze e relazioni globali.
La voglia di “spoliticizzare” il ruolo del Sindaco a Bologna sta emergendo con evidenza, è diventata una necessità conseguente alla crisi di tutti i partiti, incastrati al loro interno da lotte di potere tra i dirigenti. Gli elettori inconsapevolmente auspicano di poter uscire dalle logiche partitiche e di poter votare con serenità, senza abdicare ai propri valori e tradizioni, ma in funzione di una reale leadership per il bene della città che i partiti in questo momento non sono in grado di proporre, né per il Sindaco, né per la Giunta e il Consiglio. Per ogni bolognese l'unica strada per uscire dalla gabbia del proprio percorso politico è poter votare al di fuori e al di sopra di ogni parte, con la consapevolezza di non aver tradito il proprio passato e le proprie convinzioni.
Per tutte queste ragioni auspico che il governo della città di Bologna per i prossimi cinque anni sia dai cittadini delegato finalmente in base alle idee e alle proposte che emergeranno e alla credibilità delle persone.
Non ci sono problemi e soluzioni di destra o di sinistra. Penso invece che ci siano problemi che riguardano la vita quotidiana, la città futura, quindi da affrontare con ampie intese, senza ideologie e interessi particolari, con un unico obiettivo: risolleviamo la città