In occasione della cerimonia per il conferimento del titolo di Emerito a 14 illustri docenti dell’Ateneo bolognese è nata un’idea per il futuro, una proposta concreta e in positivo che può costituire un’occasione insperata e preziosa per avviare una spinta e un rinnovamento culturale che sia in grado di riportare lo Studio bolognese al suo storico ruolo di guida e di eccellenza nella ricerca del Sapere. E’ dunque meritevole di grande attenzione e deve essere supportata da tutte le Istituzioni della città l’idea di creare una Associazione che raccolga tutti i docenti di prestigio e di fama internazionale usciti di ruolo e provenienti da diverse aree disciplinari.
Riaprire il dialogo fra le diverse specialità, superare le divisioni tra gli studi e le ricerche ritornando alla centralità del Sapere unico, approfittare del minor impegno accademico di tanti studiosi che mettono a servizio della comunità la loro capacità, ci pare la prima notizia interessante germogliata in una città che da tempo non semina e guarda solo al passato.
Nell’anno di Galileo, in cui si celebra la sua figura di filosofo naturale, pare quanto mai opportuno e coerente che l’Ateneo più antico dell’occidente riporti l’attenzione del mondo intellettuale ad una visione unica e non settoriale sia della ricerca che dell’insegnamento. La divisione tra le culture, la frammentazione e la estrema specializzazione a cui si è arrivati negli ultimi decenni mostrano il fianco da alcuni anni e solo intellettuali di razza, proprio perchè di diversa formazione, possono avere la capacità e l’autorevolezza di elaborare nuovi metodi e di indicare un approccio più ampio e completo nella formazione dei giovani e dei giovanissimi, puntando dunque a superare la carenza educativa da tempo e da molti lamentata.
Possiamo davvero ricreare quel laboratorio di idee e di pensiero che ha costituito l’asse portante della nostra fama nel mondo. Ora può essere il momento di riavviare un processo interrotto prendendo le mosse da questa ricchezza e dal patrimonio di esperienza e di conoscenze che si offre alla conoscenza. Proprio dalla Associazione si può iniziare a capitalizzare e a inventare, con la creatività che contraddistingue l’eccellenza, una nuova stagione per la cultura che trovi nella nostra città quell’humus sociale, politico e generazionale che può fare crescere fino a tornare grandi.
Bisogna solo volerlo.