Maternità, lavoro, politica, un argomento di nuovo all’ordine del giorno, riproposto, con crudezza, dalla cronaca cittadina.
In occasione dell’incontro Donne Oggi. Riflessioni tra conquiste e conflitti , organizzato in città il 6 maggio con la nota sessuologa genovese, Jole Baldaro Verde, sono tornate alla ribalta molte problematiche legate al ruolo della donna nella società, nodo non risolto e argomento da troppo tempo trascurato. La complessa disamina dei radicali cambiamenti avvenuti nel secolo scorso, descritta dalla studiosa, ha stimolato un confronto appassionato concentrando il comune sentire delle tante rappresentanti delle associazioni femminili presenti sulla necessità di trovare un diverso e più vivo contatto con le giovani generazioni, vittime dei conflitti non risolti delle loro madri, quindi preda di ignoranza e senza riferimenti corretti. Dopo gli anni settanta, del femminismo più acceso, di lotte e conquiste, da tre decenni il nulla, solo un infruttuoso ripiegamento e chiusura sul pensiero di genere; non si sono fatti passi avanti nel sostegno alle famiglie, nelle strutture, nella scuola, nell’organizzazione sociale. La normativa si è in parte adeguata agli altri paesi europei, senza tuttavia incidere sulla realtà e restando lettera morta.
Ora, di nuovo, c’è un vento leggero che ha iniziato a soffiare e che preannuncia la tempesta di una nuova rivoluzione. La situazione ha raggiunto livelli di guardia: i dati imbarazzanti sull’occupazione femminile nel nostro paese, la bassissima natalità, le difficoltà delle mamme che lavorano a seguire i figli con l’attenzione che essi richiedono, sono dati concreti che è necessario riportare all’attenzione della politica e delle Istituzioni.
“ I nostri adolescenti sono figli di una madre televisione, di un padre computer e di un fratello telefonino”, cosi la professoressa ha semplificato per descrivere il disagio, il vuoto affettivo e comunicativo delle nuove generazioni. Perché sorprendersi se aumenta il consumo di alcol nei dodicenni, il bullismo, la violenza? I modelli di riferimento proposti dai media con cui interagiscono quotidianamente suggeriscono comportamenti distruttivi e lesivi della loro stessa persona.
La cura dei giovani è una priorità assoluta per una società illuminata, sana e lungimirante, la sollecitazione che è scaturita dalle tante madri e donne che hanno animato il dibattito è dunque rivolta alle istituzioni, alle quali si propone un confronto e un progetto condiviso che aiuti a superare alcune delle grosse difficoltà educative e organizzative che ancora oggi gravano solo e sempre sulle spalle delle donne.