Con l’estate si avvicina il tempo della pausa. Una necessaria parentesi nella convulsa vita cittadina. E’ anche il tempo della viabilità rallentata, a causa di un incremento nei lavori stradali. E’ tempo del caldo, che ci obbliga a frenare. Una complicazione per i bolognesi e per tutti, ma anche uno spunto per riflettere.
Tanto più ci infastidisce e ci crea stress il cambiamento dei nostri ritmi frenetici per qualunque variabile a noi estranea, quanto più siamo schiavi di una rincorsa quotidiana che ci ha tolto la capacità di apprezzare e salvaguardare il valore e il significato dell’intervallo. Rincorsa di un modello di vita che ci porta a voler riempire qualunque spazio vuoto. Pensiamo alla valenza distensiva del vecchio Intervallo televisivo, anni sessanta, con l’immagine di un prato verde e del gregge che bruca a confronto del susseguirsi di sollecitazioni pubblicitarie, spesso gridate, e avremo un esempio di tutto ciò.
Nella vita della città come nella vita delle persone è necessario invece ritrovare il momento della pausa, del vuoto, del silenzio.
La pericolosa deriva conseguente all’affollamento mediatico, al continuo rumore politico, all’accavallarsi di messaggi, polemiche, informative e via dicendo, un’assenza di intervallo, tutto questo rende sempre più difficile comprendere la realtà e riuscire ad osservare e giudicare con serenità quanto ci sta accadendo. Una decadenza della capacità di ragionare, di capire e trarre le conseguenze, di decidere senza contaminazioni ideologiche, la frantumazione della capacità di agire. Tutto questo è fagocitato dal continuo clamore della politica e dei suoi protagonisti, sempre più avviluppati nelle proprie spire e incapaci di liberarsene.
Ben venga dunque qualunque elemento di discontinuità e di interruzione, un intermezzo capace di farci riflettere davvero su cosa vogliamo per il nostro futuro, ma soprattutto per quello dei nostri figli.
La pausa ritrovata per forza in questi mesi ci aiuti a capirne il valore, a riconquistarne la forza rigenerativa e tonificante, ci conforti nel lasciarci condurre e forse dopo questi mesi Bologna saprà riprendere il cammino con nuovo spirito e nuovo vigore, con mente finalmente lucida e serena, senza dimenticare che qualunque grande sinfonia inizia sempre con un silenzio.