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Bologna è il mercato più antico d’Italia, d’Europa e quindi del mondo.
La sua vivacità intellettuale, sociale e commerciale, oltre alla sua ricchezza, deriva proprio da questa vocazione mercantile, durata secoli e secoli. Eppure ora quello che sta morendo a Bologna è proprio il piccolo commercio, sono i mercati rionali, le strade con la presenza di piccoli e medi esercizi commerciali. Insieme a questa attività sta così morendo la vita in città.
Soprattutto nella prima periferia si tocca con mano la sofferenza dei negozi che ancora sopravvivono; i loro clienti, infatti stanno riducendosi sempre più, scoraggiati dalle difficoltà logistiche, dalla mancanza di spazi per parcheggiare e da grappoli di multe ogni giorno. Molto spesso si tratta di persone anziane e sole che non possono quindi fare altro che andare nei centri commerciali o nei supermercati. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: strade e piazze sempre meno animate, la gente ha perso l’occasione e spesso la voglia di conoscersi, confrontarsi, salutarsi, insomma “vivere” uno spazio condiviso.
La ragione di tutto ciò è in una di visione di città che per favorire alcuni da molti anni sta facendo il danno di tutti: invece di agevolare con giuste strategie e incentivi lo sviluppo e la crescita di tante piccole e medie attività si è promossa la creazione di grandi centri commerciali. Perfino le librerie indipendenti, piccole e di grande professionalità sono già scomparse, impoverite dalla concorrenza sleale della grande distribuzione. Allora è inutile piangere e lamentarsi per le librerie antiquarie che chiudono, per i librai professionisti che non esistono più, per i negozi specializzati in prodotti raffinati che a Bologna non ci sono; domandiamoci, invece, perché tutto il commercio qualificato e professionale è in esaurimento a favore di massificati venditori senza passione e senza cultura. La colpa è di chi ha la responsabilità di governo che dovrebbe avere la competenza, la cultura, la professionalità e la visione per creare le condizioni logistiche, di trasporto, di agevolazioni, tali da far fiorire la creatività spontanea dei bolognesi che nella storia non ha mai deluso.
Ai cittadini ora il timone per invertire la rotta.