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Il profilo culturale, i toni e i modi di questa campagna elettorale hanno raggiunto punti di squallore mai prima sperimentati.
L’episodio recente della pubblicazione , promozione e presentazione nella nostra città del libro di una, anzi della, escort di berlusconiana memoria, è sconcertante. Non è la prima, e probabilmente non sarà l’ultima, volta che escono libri istantanei per cavalcare l’onda di un argomento che è stato alla ribalta televisiva e giornalistica per mesi, ma come persona e come donna, da sempre attenta attrice della vita culturale, attiva nella promozione e nella crescita della cultura nella società, non posso esimermi dal rilevare come oramai la politica non faccia che picconare i pilastri del nostro sapere.
Proprio chi si erge a difensore dei costumi, chi si scaglia contro la moralità, contro lo scadimento culturale della tv e contro le veline, proprio uno di questi, candidato in Regione con Idv, ha portato in città a parlare del suo libro e della politica ridotta a spettacolo la protagonista di uno scandalo squallido e di pessimo esempio.
Con tutto il rispetto dovuto all’autrice, in quanto persona, non si può tuttavia fare a meno di reagire alla ennesima dimostrazione della mala fede di tanta politica.
Chi si occupa di editoria da sempre sa, così come ogni autore, quanto difficile, a volte impossibile, sia pubblicare un libro in Italia. Studiosi, ricercatori, persone che dedicano la loro vita all’approfondimento culturale e alla scrittura faticano a trovare un editore e se lo trovano non riescono a farsi presentare, conoscere promuovere, a patto che non siano davvero molto fortunati.
Questa improvvisata autrice, che tutt’altro ha fatto nella vita, a causa o in virtù della sua sventurata notorietà, non solo pubblica subito, ma viene anche sostenuta nella presentazione e promozione del libro da un partito che pretende di “moralizzare” gli altri. E’ questa la svolta che ci propongono?
Siamo arcistufi di ascoltare prediche e teoremi da persone che non hanno un briciolo di “moralità culturale”.
Noi che nella cultura crediamo, lavoriamo e lottiamo, per arricchire le persone intellettualmente, per dare loro più strumenti e contenuti, per formare giovani più consapevoli, ebbene proviamo disgusto e ribellione davanti a tanta ipocrita ignoranza.
Ci auguriamo solo che, come spesso accade, i cittadini siano più avveduti dei loro politici, sappiano distinguere e scelgano di dedicare il loro tempo a letture più utili.